Formattazioni

- 2004 -

PASSAGGIO DI FRONTIERA – Manifesto dei fotografi del Centro Studi Marche di Senigallia
 
La fotografia è il nostro mezzo privilegiato, con il quale esprimiamo la visione del mondo, i rimandi della memoria, i sogni e le ansie della nostra generazione.
La vita psichica e relazionale, lo spazio esistenziale e le sue motivazioni interiori, sono al centro del nostro interesse.
Le nostre proposte sul linguaggio fotografico, espressione di libertà, sono legate ad una serie di esperienze, trasformate dall'autoanalisi collettiva, in proprie motivazioni.
Siamo impegnanti in un progetto di fotografia globale, tra realtà, astrazione e concetto, dentro la rete complessa delle informazioni che le immagini instaurano e che costituiscono l'elemento dinamico del nostro percorso.
Operiamo con la fotografia le scelte funzionali all'uso ed al linguaggio, con le quali manifestiamo, nello spirito del tempo, i modi e le forme del comunicare per immagini.
Siamo per la fotografia che nasce dalle emozioni e dall'intelletto, come un grido di risoluzione alla vita, espressione latente di un'idea che nella forma e nel contenuto è svincolata dagli obblighi del percorso della rappresentazione figurativa.
Crediamo nella fotografia come espressione autonoma, come ogni cosa può esserlo nel rispetto delle reciprocità, slegata da ogni dominio strumentale dell'arte e dal suo progetto di utilizzo.
Rinnoviamo la sua storia che è spesso snaturata nelle sue ragioni interne, della libertà dell'immaginazione. Recuperiamo identità alla critica fotografica, spesso lasciata nell'indifferenza del pubblico.
Il critico è un nostro simile, per pratica ed estrazione culturale, che si fa promotore ed interprete delle motivazioni e delle decisioni del fotografo.
Cerchiamo le immagini che si fanno conoscenza e poesia, che dialogano con la parola per il reciproco accrescimento.
Perseguiamo la conoscenza attraverso l'educazione all'originalità, alla comunicazione, alla comprensione.
Favoriamo le occasioni per far conoscere ed esporre, fuori dagli stereotipi della comunicazione di massa, le immagini del nostro racconto.
Provochiamo situazioni in cui si possa discutere di fotografia, della sua natura e delle sue scoperte, per soddisfare il nostro bisogno di essere.
Senigallia, 14/01/1995

(Enzo Carli – Gianni Berengo Gardin – Giorgio Cutini – Luigi Erba – Ferruccio Ferroni – Mario Giacomelli – Paolo Mengucci – Aristide Salvalai – Francesco Sartini – Sofio Valenti)


"Formattare è un termine informatico, divenuto ormai di uso comune.
Esso evoca un concetto di “distruzione”, in quanto comporta la cancellazione, più o meno definitiva, del contenuto del supporto su cui è praticata. Ma al contempo  è un’operazione che “rigenera” il supporto stesso, predisponendolo ad immagazzinare nuove informazioni secondo un formato (filesystem) specifico.
Nell’ambito di una rassegna sulla Fotografia Marchigiana dedicata a Eriberto Guidi nel 2004, i Fotografi del Manifesto presentarono la verifica che sancì la fine delle verifiche.
“Formattazioni” volle significare la  conclusione di un ciclo che in quasi dieci anni aveva visto il gruppo – col modus operandi che lo ha contraddistinto – sostenere con la forza delle immagini ogni sua teoria o semplice opinione.
Si era fatta strada la consapevolezza che i concetti del manifesto fossero stati ormai ampiamente dibattuti e “verificati”, e che il miglior modo di essere ancora “I Fotografi del Manifesto” sarebbe stato quello di mettersi  di nuovo in discussione, credendo ancora nelle potenzialità del  filesystem  del manifesto, procedendo però verso territori di ricerca nuovi, incontaminati, dove poter consentire al “Passaggio di Frontiera”, nel tempo, di rigenerarsi nelle idee. "

(Enzo Carli, Gianni Berengo Gardin, Giorgio Cutini, Paolo Mengucci, Sofio Valenti, Massimo Renzi, Marco Melchiorri, Loriano Brunetti)

 

Immagini realizzate utilizzando la webcam del Comune di Senigallia, installata presso l'area portuale.